Il diario ritrovato di S.H.B. (Parte VII)

13 Craig. a.c.
Niente. Non trovo il secondo diario!
Anche il blocchetto di appunti del prof non contiene altro. Possibile che terminò così?

14 Craig. a.c.
Samantha!
Caro diario, ero a scuola quando ho sentito l’impulso di andare in bagno. L’ho vista riflessa nello specchio: mi ha mostrato la soffitta e dove trovarlo.
Appena tornata a casa, non appena furono tutti usciti per faccende loro, sono salita in soffitta e ho cercato sotto una tavola di legno, una di quelle che compongono il pavimento, per intenderci.
Ho trovato il diario, un nuovo blocchetto di appunti e di corrispondenza di Benjamin Erez e un’agendina con un solo indirizzo e numero telefonico.
Mi sono rinchiusa in camera, visto che sarei ancora in punizione, e ho cominciato a leggere… Domani vedo di fotocopiare tutto.

16 Craig. a.c.
Ho fatto fatica a trovare il secondo diario di Samantha. Era sepolto sotto terra, in giardino, ma era perfettamente conservato. Anzi, ho fatto caso che attorno c’era tutto terreno brullo, non un filo d’erba. Me lo ha detto lei stessa dove trovarlo e forse c’è anche una logica perché era sepolto in quel punto. O perché proprio in quel punto la natura sembrava morta.
All’inizio non si capiscono molto bene le parole, come se avesse disimparato a scrivere.
Ciò, tuttavia, conferma che quanto avevo letto fino a questo momento corrisponde alla realtà: i morti possono essere resuscitati.
Hirm mi ha avvisato questa mattina, mentre mi facevo la barba. A momenti non mi tagliavo la gola per lo spavento. Ancora una volta ha cercato di convincermi a distruggere i diari.
Ma temo sia troppo tardi per tirarsi indietro ora: voglio proseguire fino in fondo.

Chi sono? Dove mi trovo?
Mi sono risvegliata stamani – era proprio giorno? O era notte? Qui il sole non entra – distesa su di un altare di pietra nera, freddo, in certi punti grezzo, in certi altri liscio. C’era freddo, eppure non ero scoperta.
Una tizia era dietro l’altare, stanca ma con un ghigno sul volto.
“Ben tornata tra i vivi”, mi ha detto.
Una sacerdotessa, probabilmente. L’ho sentita chiamarsi Dayaneera.
Nessun altro c’era in quel luogo così grande, probabilmente un luogo di culto. Mi era famigliare ma allo stesso tempo era la prima volta che lo vedevo.
C’era un misto di odori e profumi da far venire il voltastomaco. C’era odore di sangue e c’era puzzo di cadavere. Poi ho capito che quest’ultimo proveniva da me stessa.
A quanto mi hanno detto – o meglio, a quanto mi ha detto quella Dayaneera – sono rinata. E sono stata un cadavere per ben quattro mesi. Ho il fianco destro per metà martoriato dalla putrefazione: la pelle è gialla, piena di pustole e vermi grossi come lumache. Mi brucia l’occhio destro e tutto il lato destro del volto: è in necrosi avanzata, quasi si vede lo scheletro sotto. Sono uno zombie vivente. Un cadavere che cammina, tornato alla vita ma privo dei ricordi del passato. La sacerdotessa dice che torneranno, forse.
Come mi aveva chiamata, quella Dayaneera?
Sabr… Sand… Samantha… …
DeLlA mOrTe NuLlA rIcOrDo. Ma So ChE oRa SoNo ViVa E iMpArErAnNo A tEmErMi, A tEmErE mE, SaMaNtHA H. BlAdE. Io NoN hO dImEnTiCaTo ChI eRaVaMo. NoN dEl TuTtO.

Caro diario, la maggior parte del resto del diario è scritto praticamente da Samantha. Ora so distinguere: Hirm è più ordinata. Samantha mostra nella propria scrittura il suo personale caos.

SoNo AnDaTa Al MeRcAtO a CoMpRaRe UnA nUoVa MaScHeRa PeR cOpRiRe AgLi AlTrI iL mIo VoLto. Lì Ho InCoNtRaTo Un MeZzElFo, Un TaLe AlDeBaRaN.
Il SuO vOlTo NoN mI è NuOvO, mA cHisSà PoI pErChé.
Mi Ha DeTtO cHe Un TeMpO eRa FeDeLe A MoRn. NoN aPpeNa Lo Ha NoMiNatO, qUaLcOsA mI hA fAtTo ToRnArE aLlA mEmOrIa ChI fOsSe PeR nOi MoRn.
Ma PeR AlDeBaRaN MoRn NoN è NeSsUnO pOiChé EgLi TiEnE pEr Sé I sEgReTi RiGuArDo Ai MoRtI: LuI dOnA gLi InSeGnAmEnTi PeR fAr ToRnArE iN vItA i MoRtI, mA nOn rIvEla CoMe AnImArE cHi È mOrTo.
AlDeBaRaN hA dEtTo Di AvErE lA cOnOsCeNzA dI aVeRe SoTtO iL sUo CoNtRoLlO i CaDaVeRi, SeNzA cHe EsSi ToRnInO a MuOvErSi E vIvErE cOmE pRiMa. È uN pOtErE cHe MoRn NoN hA mAi CoNcEsSo A nEsSuNo. Ma LuI, AlDeBaRaN, hA tRoVaTo Un LiBrO. Ha TrOvAtO iL NeCrOmInOn O cOmE aCcIdEnTi Si ChIaMa. Mi Ha ChIeStO sE vOlEvO eSsErE uNa SuA sEgUaCe. GlI hO rIsPoStO dI sÌ.

Riuscire a leggere Samantha è una vera impresa! E se quanto ho capito è giusto, forse comincio a farmi un’idea di come mai il nostro passato non tiene memoria. E credo che anche i professori si fossero fatti idee simili…

Carissimo Marcus,
con questa lettera vi riporto le prime pagine del secondo diario della mezzelfa. L’ho trovato ma sento che dovrei invece pentirmi di averlo a lungo cercato. Infatti, come leggerete, ci sono sì molti punti interessanti che sicuramente vorrete approfondire. Ma ci sono altresì dei messaggi che dovremmo leggere: vedrete che si parlerà del resurgo mortis. Ma anche di evocazioni di cadaveri privi di propria volontà ma sotto dominio di chi li ha evocati. O almeno è quello che ho dedotto dalle righe di Samantha e che vi ho riportato in bella grafia sul secondo foglio. Credete a me, Marcus, meglio se non proseguiamo con le nostre ricerche su ciò che fu: a volte il passato è meglio dimenticarlo.

18 Craig. a.c.
Caro diario,
Da quando ho trovato il secondo diario sto ogni giorno sempre peggio.
A dire il vero è da più che qualche tempo che sto da schifo. Mi sale la nausea all’improvviso, mi sveglio di notte sudata e ieri sera mi sono svegliata sul bancone, sul bordo della balaustra.
Cerco di non lamentarmi: i miei si preoccuperebbero e poi Jin mi tiene sempre sottocchio quanto più gli riesce possibile. E non voglio dargli motivi per i quali farmi notare come sto: so già da me come sto.

DoVe ViVoNo I mOrTi, Ci SiAmO cHiEsTe. NeLlE tErRe ImMoNdE, sTeRiLi, Di PiEtRa, OvE dOrMoNo GlI aNTiChI: aL cImItErO. E lÌ sIaMo AnDaTe.

Come mai non sono stata sepolta o il mio corpo non è stato bruciato come altri? Come mai mi hanno tenuta cadavere così a lungo e poi hanno deciso di farmi tornare alla vita, come se nulla fosse accaduto?

Queste domande non hanno risposta, da quel che ho potuto capire: doveva andare così, punto e basta.

Questa sera, dopo cena, Jin mi ha presa da parte e mi ha chiesto se c’era qualcosa che doveva sapere. Io non ho capito cosa intendeva e ho scrollato le spalle. Lui ha detto che durante la cena ho fatto dei disegni strani, sovrappensiero, con il coltello sopra la tovaglia. Non ho fatto danni. Io gli ho detto una balla: ripensavo a dei lavori di artistica. Non credo mi abbia creduto.

20 Craig. a.c.
Caro diario,
Jin mi ha chiesto chi è Marcus. Io gli ho sbottato chiedendo chi avesse parlato a lui di Marcus e lui prontalmente mi ha detto che l’avevo borbottato ieri notte dormendo e che Mimy gliel’ha riferito, un po’ spaventata. Sarà vero? Mimy mi evita come può, quindi può anche essere vero.
Io gli ho risposto che è un mio compagno. Non mi ha creduto perché Mimy gli ha riferito che lo appellavo come dottore. Allora gli ho detto che era l’amico del professor Benjamin Erez, che gli scriveva sempre in merito ai diari di Samantha e Hirm.
“Diari?”, ha latrato lui con terrore.
“Sì, diari!”, gli ho risposto con sfida.
Mi ha chiesto, dopo un po’ che ci guardavamo in cagnesco, se poteva vedere quelle lettere. Gli ho dato qualcuna delle corrispondenze e lui le ha scorse sotto la mia supervisione e poi me le ha ridate senza dire niente. Un po’ strano, no?

AlDeBaRaN cI hA dAtO lA pErGaMeNa. È bIaNcA pEr ChI nOn Sa ChE cOs’È. Ma A cHi Si SvElA, mOsTrA i SeGrEtI pIù ReCoNdItI e ViEtAtI. LuI è Il NeCrOaRcA. AsSiEmE a NoI, cI sOnO uN vAmPiRo – CoRvIn – E uN uMaNo Se NoN eRrIaMo. Ma NoN rIcOrDiAmO iL sUo NoMe.
OrMaI lA nOsTrA nUoVa DiMoRa È iL cImItErO. Ma AlDeBaRaN cI hA cHiEsTo Di DiVuLgArE iL cUlTo Di MoRtE. ToRnErEmO nElLe TeRrE EsTeRnE.

Carissimo Benjamin…
COME SABBE A DIRE CHE LA PERGAMENA È BIANCA? Sembravate molto sicuro di riuscire a vederne il contenuto! Avete provato tutti i modi e i trucchi conosciuti? Certo, con la dovuta attenzione: quella pergamena è a dir poco preziosa! Non ha prezzo come neppure i diari in vostro possesso, forse unica testimonianza di ciò che è stato il passato del nostro mondo.
Giuro che cerco di venire a trovarvi alla fine del mese prossimo! Voi non interrompete le ricerche, ve ne prego!
Me ne rendo conto che il contenuto, se stiamo alle parole dell’autrice del diario, potrebbe essere pericoloso. Ma è interessante anche come è tenuto nascosto e protetto se ancora non siete riuscito a svelarne i segreti nascosti. Siamo studiosi e scienziati, quindi persone concrete: alla magia noi non crediamo. Eppure… Il ritorno stesso alla vita, le visioni che sono state narrate e ora questa pergamena… Non trovano spiegazioni scientifiche, vi pare?
Davvero, Benjamin, non cedete ora. Verrò a trovarvi, davvero.
M.

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